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DOCUMENTO NUMERO 7
Qualche riflessione su E coli O104:H4 - ISDE ITALIA NETWORK
Vorrei sottolineare che in questi casi NON SOLO vale la regola aurea del NON-utilizzo di antibiotici alla cieca in corso di malattie infettive e, in particolare, di tossinfezioni alimentari/gastroenteriti etc. ma sarebbe estremamente PERICOLOSO utilizzare antibiotici (in specie per os) che avrebbero come principale effetto quello di AMPLIFICARE il rilascio delle tossine (Shiga-toxin in primis) da parte dei microrganismi.
Personalmente sono convinto che almeno una parte dei decessi (in specie tra i bambini) sono collegabili a questa prassi sciagurata quanto frequente.
1 ......vedo che si è innescato un piccolo dibattito su questo tema. personalmente credo che il problema dei ceppi multi-resistenti vada affrontato con cautela, trattandosi di una tematica delicata e complessa. credo, in particolare, che ciò che dovrebbe preoccupare maggiormente sia la diffusione di sempre nuovi ceppi multi-resistenti in ambito extraospedaliero (in specie tra i batteri gram - beta-lattamasi e in particolare carbapenem-resistenti). E' sempre + evidente che l'utilizzo "preventivo (sic)" di antibiotici in zootecnia e la diffusione di geni di resistenza negli ecosistemi naturali rappresentino il problema-chiave. I dati su E coli O104:H4 sono frammentari e poco chiari, + che per quanto concerne le difficoltà di chiarire la vera via di propagazione (è vero che il bestiame è il serbatoio, ma è anche vero che acqua e concimi contaminati possono essere all'origine di disseminazione in tutta la catena alimentare), per ciò che concerne le vie del trasferimento genico orizzontale (HGT). l'HGT rappresenta lo strumento di trasmissione di informazione genica (e quindi adattativa e pro-evolutiva) più efficiente messo in atto dai batteri da miliardi di anni. lo stress ambientale (e la diffusione di sostanze battericide in particolare) lo potenzia drammaticamente. su questo c'è letteratura scientifica importante e allarmante. quel che si legge su siti e blog poco scientifici rischia di confondere le idee e di spostare l'attenzione verso ambiti di dibattito aleatori e, tutto sommato, secondari..
E B
2..... Ci sono alcuni ricercatori omeopatici che, nell'ambito della Medicina nelle Emergenze Sanitarie, stanno lavorando per stadizzare clinicamente la "sindrome di Amburgo" e ricercare in ogni stadio le indicazioni dei rimedi che possano guarire il quadro. Tra l'altro, in Omeopatia abbiamo un know-how pratico di una cinquantina d'anni sull'uso di rimedi estratti dal colibacillo in diversi quadri clinici, ma non ci siamo mai cimentati (almeno in tempi recenti) con epidemie del genere. C. D.A
DOCUMENTO NUMERO 8
Qualche riflessione su E coli O104:H4 - ISDE ITALIA NETWORK
..sono di ritorno dall'ultimo Congresso ISDE (napoli-caserta) nell'ambito del quale ho tra l'altro ri-proposto una mia vecchia relazione su E coli e altri microrganismi multi-resistenti (posso provare a inviare le slides con jumbo mail a chi le volesse). vedo che si è innescato un piccolo dibattito su questo tema. personalmente credo che il problema dei ceppi multi-resistenti vada affrontato con cautela, trattandosi di una tematica delicata e complessa. credo, in particolare, che ciò che dovrebbe preoccupare maggiormente sia la diffusione di sempre nuovi ceppi multi-resistenti in ambito extraospedaliero (in specie tra i batteri gram - beta-lattamasi e in particolare carbapenem-resistenti). E' sempre + evidente che l'utilizzo "preventivo (sic)" di antibiotici in zootecnia e la diffusione di geni di resistenza negli ecosistemi naturali rappresentino il problema-chiave. I dati su E coli O104:H4 sono frammentari e poco chiari, + che per quanto concerne le difficoltà di chiarire la vera via di propagazione (è vero che il bestiame è il serbatoio, ma è anche vero che acqua e concimi contaminati possono essere all'origine di disseminazione in tutta la catena alimentare), per ciò che concerne le vie del trasferimento genico orizzontale (HGT). l'HGT rappresenta lo strumento di trasmissione di informazione genica (e quindi adattativa e pro-evolutiva) più efficiente messa in atto dai batteri da miliardi di anni. lo stress ambientale (e la diffusione di sostanze battericide in particolare) lo potenzia drammaticamente. su questo c'è letteratura scientifica importante e allarmante. quel che si legge su siti e blog poco scientifici rischia di confondere le idee e di spostare l'attenzione verso ambiti di dibattito aleatori e, tutto sommato, secondari..
http://isdepalermo.ning.com/profiles/blogs/qualche-riflessione-su-e-coli
DOCUMENTO NUMERO 9