Il dizionario la definisce: attitudine a compiere un lavoro in conseguenza di determinate caratteristiche. Ed aggiunge: qualsiasi fenomeno può produrre energia.
La ricerca in tutto il mondo oggi tende a sperimentare lo sfruttamento dei fenomeni naturali al fine di ottenere energia riproducibile e non inquinante.
La IEA l’Agenzia internazionale per l’energia ha pubblicato un rapporto dal titolo “Energy technology perspectives” dal quale si evince sostanzialmente una richiesta rivolta agli stati del G8 di voler agire immediatamente per modificare i sistemi di produzione energetica attuali.
Una soluzione per l’Italia è quella di costruire alcune centrali nucleari. Le centrali nucleari di quarta generazione dovrebbero essere più sicure di quelle attuali, ma nessuno ha le idee chiare sull’argomento e così qualcuno ipotizza centrali alimentate con le scorie di altre centrali; altri dato che le centrali hanno una durata di 50 anni, ipotizzano centrali costruite dentro le montagne per abbattere gli enormi costi dello smaltimento delle scorie e dello smantellamento della centrale stessa. A complicare le cose intervengono gli scienziati che le hanno inventate, i quali rilasciano spesso dichiarazioni contraddittorie ed infine nessuno di loro sa come poter smaltire le scorie radioattive.
Da alcuni anni si guarda con attenzione all’opportunità di estrarre energia anche dalle biomasse, dai rifiuti solidi urbani e dai prodotti di scarto.
Il biocarburante è realizzato sopratutto con il mais che viene coltivato nei campi dove prima era piantato il grano con il rischio di affamare ulteriormente le popolazioni del terzo mondo che vedono diminuire di giorno in giorno le produzioni per l’alimentazione.
L’università di Verona sta studiando ad un progetto che prevede la possibilità di trasformare in calore la luce assorbita dalle piante.
La Germania ha messo a punto un sistema molto avanzato ed altamente remunerativo di produzione energetica attraverso lo smaltimento di rifiuti: i termovalorizzatori o inceneritori. Molti di questi impianti sono nati o stanno per essere costruiti anche in Italia a fronte di molte polemiche.
Il sole resta comunque la fonte energetica più potente e rinnovabile che ci sia.
Attualmente l’energia solare costa molto più di quella prodotta dal carbone ma gli studiosi prevedono che tra qualche anno il prezzo si equivarrà ed il sistema fotovoltaico verrà ampiamente adoperato in tutto il mondo.
Il Ministero dell’Ambiente tedesco ha previsto che l’Europa possa usufruire dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici installati nel nord Africa.
Gli impianti fotovoltaici, producono energia.
Il cuore dell'impianto è l'inverter che serve a trasformare la corrente prodotta da continua in alternata e deve garantire efficienza di conversione e resistenza nel tempo.
Un impianto fotovoltaico prevede l'installazione, sul tetto o nelle adiacenze fino a 100/200 metri dall'edificio, di una serie di stringhe composte da moduli contenenti silicio.
Più stringhe formano un generatore. Le stringhe vanno direzionate sempre a Sud, ma l'angolazione varia in relazione alla latitudine.
Per mettere in funzione gli impianti isolati è sufficiente installare una batteria.
Il costo elevato dell'impianto può essere cofinanziato dalle Istituzioni ed è ammortizzabile in cinque anni, dopo quella data l'energia verrà prodotta a costo zero almeno per i quindici anni successivi. E’ inoltre possibile vendere l’energia prodotta in eccesso.
Per le condizioni climatiche estremamente favorevoli lo stato italiano dovrebbe indirizzare la propria ricerca soprattutto su questa fonte inesauribile e pulita di energia ma contrariamente a quanto accade nel nord Europa, in Italia l'alimentazione fotovoltaica viene adoperata prevalentemente in via sperimentale, a tutt'oggi è utilizzata essenzialmente nei casi in cui manca l'allacciamento alla rete nazionale.
Il problema culturale è per l’Italia il primo da affrontare ma è necessario che tutte le nazioni si affrettino a risolvere due altre questioni fondamentali: la dimensione e lo smaltimento dei pannelli.
I luoghi ventosi e collinosi sono ideali per impiantare parchi eolici. In Sicilia dove il vento spira costantemente sono stati impiantati molti parchi eolici.
Si pensi che l'installazione di 43 pale può servire un'utenza di 5000 famiglie abbattendo le emissioni tossiche che una fonte tradizionale di energia avrebbe altrimenti prodotto. Ma qualche volta accade di vedere decine di pale ferme, perché mancano i collegamenti con la rete nazionale.
Il funzionamento degli impianti viene inoltre osteggiato dagli ambientalisti i quali ne denunciano l'incompatibilità con il paesaggio e con le migrazioni degli uccelli.
Un gruppo di ricercatori sta lavorando ad un progetto che prevede l’uso di aquiloni per catturare il vento in quota.
Un esperimento per estrarre energia dall’acqua è stato effettuato dall'università di Reggio Calabria dove il Professor Boccotti ha messo a punto un sistema rivoluzionario per trarre energia dal moto ondoso del mare: una sorta di diga che tira acqua dal mare per poi respingerla come se fosse una grande siringa.
Tale esperimento ha avuto un grande clamore perché la resa sembra essere altissima cioè vi è poca dispersione nella fase di trasformazione in energia elettrica.
L'università di Messina ha organizzato una conferenza sull'utilizzo delle correnti marine per la produzione di energia a costi ridottissimi, soprattutto per aiutare i paesi meno sviluppati.
Nessuna fonte rinnovabile riesce ad avere un basso impatto ambientale poiché gli impianti per produrre le quantità di energia necessarie, hanno bisogno di spazi enormi che molto spesso alterano il paesaggio.
Un'altra fonte di energia è il metano ma l'instabilità politica dei paesi produttori non ne garantisce la fruibilità nel tempo.
Prima di programmare la costruzione di un gasdotto bisognerebbe valutare i rischi dovuti al trasferimento di tali enormi masse gassose, nel sottosuolo, da una parte all’altra del globo e quelli legati alle eventuali calamità naturali.
Per esempio nelle regioni ad alto rischio sismico, l’uso del gas dovrebbe essere vietato poiché nel caso di un terremoto, all’effetto distruttivo del terremoto stesso si sommerebbe quello deflagrante di tutte le tubature del gas.
Inoltre gli impianti sono gravati da costi eccessivi di installazione e di manutenzione.
Un noto economista americano, Jeremy Rifkin, sostiene che l'era del petrolio sta per finire assieme agli uomini del petrolio e propugna l'avvento dell'era dell'idrogeno che è una fonte di energia pulita ed altamente tecnologica.
Egli sostiene che le automobili a idrogeno non serviranno solo a spostarsi da un posto all'altro ma quando verranno parcheggiate nel garage di casa o dell'azienda, inizieranno a produrre energia che potrà essere convogliata in una autostrada energetica.
L'autostrada energetica collegherà tutti i paesi in una sorta di rete mondiale di distribuzione energetica, simile alle attuali autostrade informatiche e l'energia prodotta in eccesso potrà essere da ciascuno direttamente venduta.
Le più grosse case automobilistiche come la BMW o la Chrysler o la Opel compresa la Fiat già oggi costruiscono prototipi con motori ibridi, o elettrici in grado di percorrere brevi tragitti in assoluta autonomia.
I moderni impianti di cogenerazione e trigenerazione sono grado di produrre energia e calore sfruttando al massimo l'energia contenuta nei combustibili convenzionali come gas o gasolio.
Il sistema è basato sull’utilizzo del calore prodotto in eccesso che andrebbe altrimenti disperso nell'ambiente e che invece viene trasformato per potenziare il gruppo elettrogeno.
Gli impianti sono utilizzati per riscaldare e raffrescare grosse strutture tali da giustificare i costi iniziali.